note biografiche:
Marisa Toscano (Polla, SA, 1964), autodidatta, disegna sin da ragazza, stimolata dalla frequentazione di mostre ed eventi artistici e da esperienze di vita. Si avvicina in età matura alla pittura su tela grazie soprattutto alle qualità di ritrattista. La sua serie di ritratti dei miti della musica sarà fonte di ispirazione per la stesura di Radioritratti (di Arsenio D’Amato), il libro di racconti da cui scaturirà un’omonima mostra nella manifestazione Vinylica a Potenza nel 2018. Si avvicina ad una pittura concettuale che la porta a scavare nelle emozioni, nei sogni, a rincorrere attraverso i colori, attimi perduti o vissuti e ad offrirli in immagini nelle sue opere. Ha sperimentato l’uso di materiali vari: l’incisione su vetro, la pirografia, la modellazione dell’argilla, il mosaico, producendo numerose opere tra le quali spicca il mosaico parietale all’Acteon Palace di Atena Lucana (SA) di 25 mq che ritrae il mito di Diana e Atteone. Realizza scenografie per musical e commedie teatrali. Partecipa ai seminari di iconografia con il maestro Aurel Ionescu nella Certosa di Padula (SA). Partecipa a numerose mostre collettive, e a concorsi vincendo con l’opera “Ti solleverò da ogni affanno”. Nel 2018 espone ad Avigliano (PZ) in una mostra personale a cura di Lucio Pio Samela. Continua il suo cammino di ricerca legando l’uso della parola scritta delle sue poesie al concetto visivo, in un libro d’artista dal titolo Ritagli (2019). Ritagli è anche il titolo della mostra personale e antologica tenutasi a Settembre del 2019 nella Certosa di San Lorenzo a Padula(SA) a cura di Antonella Inglese.
note sull’opera:
Gli eventi avversi, le esigenze umane, la tecnologia che galoppa, l’o imperante e tanto altro, ci portano a dimenticare che siamo parte di un sistema che continua ad evolvere e che spesso per difendersi dagli errori comportamentali del genere umano, reagisce in modo anche violento e inatteso. Qual è quindi il modo giusto di agire affinché l’uomo possa stare al passo dei cambiamenti evolutivi che intervengono in ogni ambito della nostra esistenza? Che essi siano di tipo naturale, tecnologico, scientifico… la risposta è “Equilibrio”
La mia opera presenta una visione che può apparire utopistica, ma nell’arte per fortuna ci è concesso di esprimere anche questo. È il mondo che vorrei. L’uomo che difende la Terra, la Terra che si concede in mani che accarezzano e braccia che accolgono, in modo da continuare ad evolversi in simbiosi nel rispetto di ciò che ci circonda. L’uomo chino non è a prostrarsi ma offre le sue spalle a sostegno, asseconda i cambiamenti, tenta di adeguarsi e si pone in aiuto di questa Terra sfruttata e offesa prima di tutto in termini di ambiente. Quest’uomo si mette a disposizione di chi ha bisogno, dei popoli in guerra, dell’indifeso, della ricerca, del progresso e lancia uno sguardo al futuro, perché bisogna sempre guardare al futuro.