note biografiche:
Alice Gallo (Napoli, 27/12/2001) durante l’adolescenza coltiva sia la passione per il disegno che per la musica, prendendo lezioni di canto e chitarra, per poi diplomarsi nel 2020 presso il liceo scientifico A. Labriola. Decide poi di proseguire gli studi in ambito artistico studiando pittura all’Accademia di Belle Arti di Napoli per poi iscriversi al corso di Designer della Comunicazione ed orientare il percorso verso la grafica, sempre all’interno della stessa Facoltà. Si dedica alla creazione di grafiche, illustrazioni e brevi fumetti, creando scenari surreali e pastellosi, portando le proprie creazioni a festival come il UE’ fest di Napoli. Allo stesso tempo continua a dedicarsi alla musica sia come solista, con lo pseudonimo di «Naivaliccc», sia collaborando dal 2022 con il gruppo napoletano «Addolorata». Jaya Shanti Phieler (Aireyes Inlet, Australia, 18/12/2002) all’età di 12 anni incontra a Napoli il prozio Giuseppe Antonello Leone e resta ammirato dal suo lavoro per la varietà di stili e per l’arte del riciclo e della «risignificazione». Sente di aderire a questo modo versatile di fare arte. Dopo aver completato il primo anno di laurea in infermieristica presso l’Australian Catholic University di Melbourne, decide di prendersi un anno sabbatico per andar back-packing attraverso l’Europa prima a Berlino, per ritrovare le origini del nonno paterno in Germania e poi a Montemurro in Italia per ritrovare le origini della nonna materna. È sempre rimasto affascinato dall’arte respirata in famiglia, il bisnonno era fratello di Maria Padula. La passione per la natura, la ricerca per la conservazione dell’ ambiente naturale e le lotte contro il riscaldamento globale lo vedono impegnato in modo consapevole sia verso l’arte del recupero e sia verso il rispetto per il pianeta.
note sull’opera:
Io (Alice) e Jaiya ci siamo incontrati per la prima volta a Montemurro, poco prima dell’inizio della Scuola del Graffito. Nonostante i nostri vissuti fossero totalmente diversi e provenissimo da due angoli opposti del mondo, abbiamo trovato una straordinaria sinergia nel lavorare insieme. Dopo aver elaborato delle idee, sia individualmente che in collaborazione, abbiamo selezionato la più valida grazie alla guida di Gerardo, scegliendo forme più semplici che meglio si adattassero al supporto su cui avremmo lavorato.
Una volta deciso il progetto finale, Jaiya ha misurato il disegno e lo ha riprodotto su una scala più grande, replicando le dimensioni della tela. Questo ha facilitato una transizione più semplice e accurata dalla carta al materiale della tela. Io ho poi continuato il lavoro, alternandoci fino al completamento del progetto.
L’opera si sviluppa su una grande parete e ritrae tre creature dall’aspetto amichevole, sovrapposte l’una sull’altra, creando un effetto di stratificazione sia visiva che concettuale. Ogni creatura rappresenta un diverso livello di esperienza e storia. Le creature sono collegate da un intreccio di linee e colori, comunicando un flusso continui di energia e trasformazione.