note biografiche:
Nata a Potenza il, 31 gennaio 1974, vive a Picerno dove fin da piccola è iniziata dal padre Marsico Felice A., artista e scultore, all’arte del disegno e della scultura; nel 1994 ha conseguito il diploma di Maturità di Maestro d’Arte in Architettura e Arredamento all’Istituto d’Arte di Potenza. Dopo la maturità lavora con il padre nel laboratorio di famiglia di “lavorazione di marmi, pietre e graniti” in cui si specializza nella scultura del marmo statuario di Carrara e nell’arte funeraria in generale, sabbiature, incisioni, dipinti, bassorilievi, altorilievi. Partecipa a varie mostre tra cui nel 2012 entra a far parte della mostra itinerante CarovanArt.
note sull’opera:
Le misure del graffito sono 70 x 100, è composto di 4 strati – partendo dal fondo: azzurro, rosso, bianco e nero. Il concetto Preromantico di Burcke che rappresenta il Sublime come “l’orrendo che affascina”; anche Schiller lega il sentimento del Sublime al terrore e alla paura peggiore dell’uomo, la morte. Il Sublime rappresenta un’emozione forte e terrificante che nel Graffito “ISAIA 53,7” rappresenta con la metafora di figure Sacre come il Cristo crocifisso e la Madonna con il bambino una paura dei nostri giorni legata allo sfruttamento petrolifero del nostro territorio Lucano, non più la natura che con la sua potenza sovrasta l’uomo, ma l’uomo stesso che è artefice delle sue paure rivolte al futuro.