La Lucania di oggi chiede di essere interpretata alla luce della sua storia millenaria tutta intera, nella quale fa risiedere la sua identità, nella mutevolezza delle vicende e nella alternanza di luci ed ombre, di miserie e di grandezze che la caratterizzano.
Questa regione, che non ha avuto la sua guerra al Vespro, né può vantare il suo Masaniello, ha tuttavia scritto pagine di fierezza e libertà.
Sono queste le motivazioni che, in concomitanza con i centocinquanta anni dall’Unità d’Italia, hanno dato il via ad una nuova serie di graffiti, ispirati proprio al ruolo della Basilicata nel moti del 1861 e alla figura del protagonista di questi eventi, il montemurrese Giacinto Albini, la cui frequentazione con Napoli permise di portare in Basilicata le idee mazziniane ed unitarie.
I 12 graffiti, realizzati da sei artisti affermati – non solo lucani – e da sei giovani allievi, rappresentano la storia delle tradizioni popolari, per leggere l’anima di un popolo si protagonista ma relegato ai margini della storia dalla inaccessibilità del suo territorio e dall’incalzare dei popoli confinanti più ricchi e più forti.
Gli artisti e le opere del 2011
Mario Angerami – Il garibaldino
Francesco Caricati – Comunicazione
Franco Corbisiero – La brigantessa
Vincenzo Dibiase – Scala sociale
Anna Faraone – Giacinto Albini
Raffaele Iannone – Codice a barre
Ermonde Leone – Il balcone
Teresa Lobosco – Il portone del Comitato
Valerio Lobosco – L’Italia che verrà
Teresa Mangiacapra – Desiderio di rinascita. Risorgimento fratturato
Antonello Russo – 1860
Marina Sarracino – Epicentro crepa/cuore
Javier Stacchiotti – Amore e poesia