note biografiche:
Nato a Marsicovetere (PZ) il 19 ottobre 1983, vive a Montemurro (PZ) fino all’età di 19 anni. Diplomatosi al Liceo Scientifico, si trasferisce a Napoli dove si laurea in “Psicologia Clinica e di Comunità” nel 2009. Successivamente si iscrive alla Scuola di Specializzazione Quadriennale in Psicoterapia di impostazione lacaniana. Da sempre interessato ai temi sociali, dopo la laurea realizza alcuni progetti formativi con le scuole di primo e di secondo grado riguardanti lo sviluppo competenze emotive. Dal 2009 svolge il proprio tirocinio formativo nel Centro per la Cura dei Disturbi Alimentari “G. Gioia” di Chiaromonte (PZ), nel Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura e nel Centro per la Riabilitazione Alcologica “Luigi Viola” di Chiaromonte (PZ), strutture con le quali tuttora collabora. Nel 2012 fonda un’associazione, “Ecoland”, con lo scopo di promuovere, diffondere e divulgare una cultura del rispetto e dell’implementazione di comportamenti eco-solidali nei confronti del patrimonio naturalistico e incentivare l’utilizzo di energie eco-compatibili, mediante linguaggi visivi, musicali, artistici. Nel Luglio 2012 organizza una ‘due giorni’ dal titolo “Il parco delle meraviglie eco-sostenibili” nella quale un posto di rilievo è dedicato al “maestro” Giuseppe Antonello Leone e alla sua risignificazione. Collabora con la Fondazione “Leonardo Sinisgalli” di Montemurro e con l’Associazione Sportiva Montemurro. Da sempre legato da profonda stima e amicizia alla famiglia Leone, durante il periodo universitario si avvicina all’attività del “maestro” Giuseppe Antonello Leone, recandosi nella sua bottega di Monte di Dio, fucina di creazioni artistiche e di valori umani, discutendo e appassionandosi sempre più alla sua tecnica e alla sua filosofia della risignificazione. Assiste partecipe alla nascita e alla crescita della “Scuola del Graffito” di Montemurro nel 2003 fino al 2014, anno in cui, assieme ad un gruppo animato dalla stessa passione e dallo stesso desiderio, coordina il progetto “La Scuola del Graffito di Montemurro incontra le Scuole della Valle dell’Agri sul tema: il Paesaggio e le Madonne di montagna della Val d’Agri”, un progetto-pilota che si propone di portare questa tecnica artistica all’attenzione di una platea più vasta dei limiti entro i quali è nata e si è sviluppata.
note sull’opera:
Il graffito rappresenta un fascio di luce che illumina una colomba. La proiezione dell’ombra risulta essere un mostro. L’opera pone sin dal titolo una suggestione allo spettatore: le parole “Ego” e “Alter-Ego” che collassano sino a diventare un unico lemma. Intento dell’opera è affermare quanto bene e male, eterna antitesi dell’esistenza, siano invece indissolubilmente legati ed intrecciati tra loro. L’ombra altro non è che il rovescio/proiezione dell’immagine del soggetto. La luce vivifica e palesa tanto il bene quanto l’emergenza delle “macchie oscure” della vita di ciascuno. Bene e male come binomio inscindibile dunque, entrambi presenti nell’animo di ciascuno ed entrambi impegnati a cercare, nella difficoltà costitutiva dell’esistenza, l’originale soluzione del modo d’essere soggettivo.