Prima di chiunque altro, prima delle istituzioni e della popolazione di Montemurro, a conferire la cittadinanza onoraria a Giuseppe Antonello Leone (avvenuta nel 1996) è stato il montemurrese più illustre di sempre: è stato Leonardo Sinisgalli.
Maria Padula gli parlò dell’ingegnere poeta, di un giovane straordinario per la sua cultura, ma soprattutto del suo estro eccezionale, delle sue le mille curiosità del “fare” dei vari mestieri, e di come egli, invece, confessava di trovare difficoltà a martellare su un chiodo. Leone ne fu terribilmente abbagliato. Ciò che unisce i due è il credo verso un’attività culturale a sostegno dei valori radicali, stimolanti per una dialettica innovativa dell’immaginazione, un valore assoluto per dare senso a linguaggi nuovi, atta ad oltrepassare il convenzionale dando sostanza al seme innovativo e forse non è un caso che i due si siano incontrati sotto il cielo azzurro di un paesino semi-sconosciuto, dove entrambi videro le Muse.
Il desiderio di non lasciare isolato il patrimonio culturale unico ed irripetibile di quest’esperienza eccezionale quale il Graffito ha spinto il maestro Giuseppe Antonello Leone a coinvolgere nel suo sogno gli artisti Mimmo Longobardi e Mariolina Amato prima (2003), Eugenio Giliberti, Diana Leone, Silvio Leone, Ermonde Leone, Mattia Camangi poi (2010). L’incontro con questi artisti è stato ed è di ricerca reciproca e di una condivisione rara anche nella diversificazione per cui reciprocamente, si è giunti allo sviluppo di un linguaggio che si avvale dello spirito in evoluzione del nostro tempo.
Gli artisti e le opere del 2003
Giuseppe Antonello Leone – Ovo Matematicus
Mimmo Longobardi – Viaggio Libero
Gli artisti e le opere del 2010
Diana Leone – Civiltà
Silvio Leone – Lucania
Eugenio Giliberti – Il cappello di Carminuccio