1 settembre 2014
Taormina. Edizione di grande respiro e dal forte impatto culturale quella del “Premio Elmo 2014” che si terrà a Rizziconi (Reggio Calabria) sabato 6 e domenica 7 settembre. Giunto alla terza edizione, il prestigioso riconoscimento istituito ed organizzato dall’associazione “Piazza Dalì”, presieduta da Gianmarco Pulimeni, che vede il patrocinio della Regione Calabria, del Comune di Rizziconi e la collaborazione dell’associazione “Arte&Cultura a Taormina” (presieduta da Mariateresa Papale), oltre che di “Auser”, “@thena” ed “Etnicamente”, non solo raddoppia le sue giornate e consolida, con ospiti e premiati, il “ponte” culturale costruito idealmente negli anni scorsi tra la Sicilia e la Calabria ma, allargando sempre più obiettivi e confini, da un lato risale lo Stivale coinvolgendo anche la Basilicata mentre dall’altro, con l’istituzione del “Premio Speciale Mediterraneo”, si spinge sino a lambire le coste del Nord-Africa. Nel nome di una mediterraneità comune, prolifica culla di ingegni e talenti, e di quel humus culturale condiviso dalle regioni del Sud Italia – figlie di una storia millenaria che ieri rifulgeva della luce della Magna Grecia ed oggi subisce il crepuscolo di mortificanti gap strutturali socio-economici – il “Premio Elmo” rivendica così la sua attenzione ad un territorio dove “fare cultura” costituisce già di per sé un atto ostentatamente “straordinario”. Da qui un palmarés di spicco, diviso in sezioni, che premia personalità distintesi, a vario titolo, nel campo artistico, culturale, sociale. Come il vincitore del “Premio Elmo 2014 Speciale Mediterraneo”, lo stilista marocchino trentenne Hicham Ben’ Mbareck, arrivato nel 1988 a Firenze come pasticcere ed oggi creatore di moda di successo in un piccolo atelier accanto l’Arno dove, mescolando tradizione marocchina e glamour italico, disegna e realizza cinture, scarpe e giubbotti in pelle di grande originalità all’insegna dell’integrazione tra i popoli e le loro culture. Il suo marchio è “Benheart”, un mix di termini anglo-arabi che significano “figlio del cuore”, perché Hicham Ben’ Mbareck è veramente “figlio” del cuore che oggi porta in petto, ri-nato grazie al cuore di un donatore italiano quando il suo, mentre giocava a pallone, si è fermato per ben sette volte. Così “musulmano col cuore da cristiano” come orgogliosamente ama definirsi, lo stilista marocchino ha disegnato e fatto sfilare con successo a Pitti Uomo i suoi giubbotti “antirazzismo”, regalandone poi tre ai tre “oriundi” della Nazionale italiana, Balotelli, El Shaarawy e Dani Osvaldo. Dal canto suo la sezione “Associazioni e Fondazioni” vede vincitori del “Premio Elmo 2014” ben due realtà di eccellenza sfoggiate entrambe dalla Regione Basilicata. Una fondata da Rino Cardone, giornalista caposervizio TGR Rai, saggista, poeta, appassionato critico d’arte, entusiasta organizzatore e rigoroso curatore di mostre, che ha intitolato alla memoria della giovanissima figlia – il cui sogno era di fare il medico in Africa – l’associazione “Sefora Cardone Onluss” dedita all’aiuto dei più poveri e di chi è in difficoltà con la realizzazione di progetti locali e internazionali come i corsi di formazione per insegnanti di scuole materne ed elementari in Congo. L’altra, quella Scuola del Graffito Polistrato di Montemurro (PZ), iniziativa artistica unica e particolare fondata nel 2003 da Giuseppe Antonello Leone che, con l’installazione nel centro abitato di una trentina di graffiti arricchiti ogni anno da nuove opere di prestigiosi artisti, italiani e non, è riuscita a catalizzare sul piccolo paese della Val d’Agri – divenuto una sorta di museo en plein air – il grande interesse e gli entusiastici consensi dell’ambiente dell’arte contemporanea internazionale. Nella sezione “Artisti” vincono due pittori entrambi calabresi. Francesco Bulzis, di origine greca, allievo per oltre un decennio del maestro torinese Luciano Landi, viaggiatore di lungo corso affascinato dalle culture e dall’arte Orientale i cui riflessi e suggestioni trasfonde nelle sue opere coniugando colore e tridimensionalità. E Tina Sgrò, definita dal critico e storico Rolando Bellini “espressione di punta, di primissima linea sulla scena artistica contemporanea.” che, squarciando il “chiaroscuro” sapientemente soffuso in varie cromìe con l’irrompere di traboccanti fasci di luce, riesce a narrarci il mondo intimo e la storia delle persone in loro assenza, mostrandoci solo echi e tracce del loro passaggio. Per la sezione “Scrittori” il “Premio Elmo 2014” rende onore al successo, veri exploit, di due autori al loro esordio letterario: Manuela Iatì, giovane giornalista di Reggio Calabria corrispondente di Sky tg24, fortemente impegnata nel sociale e nei problemi ambientali che firma, insieme a Giuseppe Baldessarro, “Avvelenati”, libro-inchiesta sul traffico internazionale di rifiuti tossici e radioattivi e Nunzio Russo, scrittore palermitano, discendente da una antica famiglia di imprenditori che, coniugando l’amore per la sua terra ad una prosa elegante e raffinata, ha dato vita con “La Voce del Maestrale” ad un grande romanzo storico, una saga familiare che, dipanata tra lo splendore della campagna siciliana e le terre bruciate dal caldo sole africano, attraversa generazioni di produttori pastai legati dall’onore e dal rispetto di valori imprescindibili, di cui la violenza del potere mafioso non potrà, comunque, avere ragione. E proprio la “La voce del Maestrale” sarà presentato al pubblico calabrese sabato 6 settembre, alle ore 21, nella piazza Vittorio Emanuele II, nel corso della serata “Chiacchierando di ordinaria cultura” condotta dalla giornalista MariaTeresa Papale, presidente dell’associazione “Arte & Cultura a Taormina”, cui parteciperanno oltre ai premiati, numerosi esponenti del mondo artistico, culturale e politico della regione, mentre la cerimonia ufficiale della consegna dei premi avverrà domenica 7 settembre, sempre alle ore 21, nella Sala Consiliare di palazzo San Teodoro, sede del Municipio di Rizziconi. Cittadina che, proprio grazie al prestigioso premio, sta divenendo sempre più un crocevia di scambi e incontri per dispiegare l’arte di fare cultura nella culla della Magna Grecia.